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Dentro la Parola


Dammi da bere

Sete e fame di Dio

 III Domenica di Quaresima

 

omelia mp3

OM170319D OM170319D [11.798 Kb]

Scherzi di natura o... colpi di Grazia?

Quel sole lì mi richiama

l'Ostensorio,

con l'Eucarestia...

la Comunione...

 

"Eh già!"... 

Cantiamo:  

"TU SOLE VIVO..."

 

 

(foto di facebook

Aforismi

grazie a Barbara)

Trasfigurazione... oltre il Sole...

Dio è oltre il Sole che Egli ci ha donato.

 

Se alcuni si stupiscono

fino ad adorare

il Sole

(e tante creature belle)

 

QUANTO   PIU' sarà  "bello"

COLUI che ha creato

tutte le "cose" visibili

ed invisibili!

 

"Il suo volto brillò come il sole"

(Vangelo di oggi: Mt 17,2 e //))

 

(Foto facebook Simona)

II Domenica di Quaresima - Cammino verso Gesù, sole e luce della mia vita...

II Domenica di Quaresima - Cammino verso Gesù, sole e luce della mia vita... - Fate discepoli tutti i popoli

OM170312D

 

Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito.

Dal Vangelo secondo Matteo. Gloria a te, Signore.

 

«

In quel tempo Gesù prese con sé Pietro Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte, e fu trasfigurato davanti a loro. Il suo volto brillò come il sole le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosé ed Elìa che conversavano con lui. Prendendo la parola Pietro disse a Gesù: " Signore è bello per noi essere qui! Se vuoi farò qui tre capanne, una per te, una per Mosé e una per Elìa...". Egli stava ancora parlando quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco, una voce dalla nube che diceva: "Questi è il Figlio mio, l'amato, in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!".

All'udire ciò i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: "Alzatevi, non temete". Alzando gli occhi non videro nessuno se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione prima che il figlio dell'uomo non sia risorto dai morti".

»

Parola del Signore.   Lode a te, o Cristo. 

 

 

Oggi la Liturgia ci presenta Gesù nella sua Trasfigurazione e  mettiamo al centro proprio la luce, il sole, il suo viso.

Il volto di Gesù brillò come il sole, le sue vesti divennero candide come la luce...Si trovano su un alto monte... E' una visione (non televisione!)  che racchiude in sé tanti insegnamenti.

Il primo è quello di Gesù che vuol consolare e  rafforzare la fede, dare coraggio a questi tre apostoli, Pietro, Giacomo e Giovanni che lo accompagnano qui nella gloria e, fra poco, nell'umiliazione al momento della passione e morte...  non si scoraggino troppo, ma continuino a vivere nella fede e nella speranza.   

 

Questo è  importante per loro e per noi!  Specialmente nel tempo di Quaresima. Contemplare il volto luminoso di Gesù rinsalda la nostra fede.  Sappiamo che il nostro cammino è sicuramente in salita ma sappiamo anche che in fondo a questo nostro cammino non c'è da temere, non c'è il buio, il nulla, il mondo tenebroso di Halloween... con tutte quelle streghe, streghette, mostri e cose simili, buie...

La trasfigurazione di Gesù mette al centro della nostra vita la luce, il mondo della luce, e come diciamo oggi, di quello che è positivo.

Il sole come luce, calore, amore, vita è uno dei simboli più belli ed anche Gesù lo ha scelto e amato e insegnato.

Nella nostra vita, nelle difficoltà, teniamo sempre fisso il nostro sguardo, e la nostra speranza, al volto luminoso di Gesù.

 

Tutto ciò che ci circonda, le cose, le persone che il Signore ci ha donato, le amiamo in questo  orizzonte, camminando insieme verso un traguardo sicuro, bello e luminoso come il volto di Gesù.

 

Quante volte, nella preghiera diciamo con le parole del salmo: "Il tuo volto, Signore, io cerco; non nascondermi il tuo volto!".

Molte volte è difficile vedere, intravvedere la luce... Ecco, il volto di Cristo, il Signore sempre ci è vicino, ci accompagna e ci incoraggia; ci illumina il cammino e ci mostra sempre la luce dell'alto monte, il sole che è… lui stesso.

 

Nel tempo di Quaresima, oggi (ma penso che sia stato sempre così) abbiamo tanto bisogno, talvolta anche disperato, di questo sole che riscalda. Mentre il Signore ci dà tante cose buone rischiamo - contro il suo progetto - di diventare idolatri, quando le  scambiamo per IL SOLE... quando le mettiamo non accanto ma  al posto di Dio, quando le mettiamo tutte al primo posto e Dio.. all'ultimo, se proprio non lo dimentichiamo...

Ma senza Dio, quello vero!, questo sole, non c'è vita. Nulla e nessuno può SOSTITUIRLO. Sono dei surrogati, falsi dei, appunto, e ce ne sono tanti nella nostra vita... Dio, invece, è unico, grande, bello, davvero come il sole, mille volte  più del sole...

Chiediamogli di donare sempre, anche a noi, questa visione donata agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. O almeno di far capolino dietro a tante nubi...

 

 

Altri insegnamenti troviamo nelle Letture di oggi, ad esempio nel passaggio, dall'antico al nuovo testamento. Da  Mosè a Gesù. 

Nella prima Lettura, dell'antico testamento, c'è una parola che... grazie a Dio... non ci piace, o... non ci piace più. Quando il Signore promette ad Abramo: "Benedirò coloro che ti benedicono e maledirò coloro che ti maledicono"...  ma ora, con Gesù, sappiamo bene che Dio non maledice nessuno!  Era convinzione nell'antico testamento, nell'antica legge di Mosé,che Dio fosse Dio soltanto di quel popolo. Ma c'è la novità di Gesù che dice: - Amate anche i nemici;  il vostro prossimo non sono soltanto familiari, connazionali, ma qualsiasi persona.

Così anche il profeta Elìa: certamente è grande fra i profeti antichi, ma anche deve essere illuminato e trasfigurato da Gesù. Se confrontiamo il profeta Elìa con il messaggio di Gesù vediamo tante convergenze ma anche uno sviluppo profondissimo.

Una volta il profeta Elìa, certo in buona fede - ma ancora assai imperfetta -  compì una vera strage, di 400 cosiddetti profeti, falsi profeti, non appartenenti al popolo e alla fede di Israele.  Fanno una specie di ordalia, o giudizio di Dio... vince lui e fa uccidere tutti quanti gli avversari, in nome di Dio...

Gesù  trasforma i comandamenti portandoli al cuore: amare! Amare il Signore ed il prossimo. E questo prossimo è ogni persona e, quasi quasi, specialmente chi da' fastidio o chi, genericamente, chiamiamo avversario o addirittura nemico.

 

Ecco! Questa trasfigurazione di Gesù è anche una illuminazione meravigliose di tutta la nostra fede perché Gesù conferma Mosé ed i Comandamenti, conferma i profeti ed i loro messaggi, ma li illumina e li trasfigura innalzandoli al loro vero profondo valore. E la nuova legge di Gesù non è più come l'antica legge tra fulmini e tuoni, totem e tabù, paura e ricatto...Ma ci si trova insieme, su un altro monte, come quello delle Beatitudini, come una scuola all'aperto, su un prato, con gli apostoli, i discepoli seduti attorno al Maestro. Oppure come una tavola imbandita, fra amici. Non più servi, quasi schiavi... di un piccolo e locale dio campanilistico. "Non vi chiamerò più servi ma amici - dice Gesù -  perché a voi ho rivelato le cose di Dio. Il mio volto luminoso è il vero volto di Dio".

E noi a che punto siamo? Qual'è la... QUALITA' della nostra fede? (Della TUA... fede!).

 

 

Mi piace ricordare anche  Abramo, della prima Lettura. Il Signore che dice ad Abramo: "Lascia la tua terra e va' dove  ti indicherò":   questo invito a lasciare terra casa abitudini è anche per noi. E' l'invito al rinnovamento continuo, e la Quaresima è il tempo adatto e favorevole. E' lasciare l'abitudine, anche buona, ma quasi spersonalizzata, quasi automatica, meccanica. Tremendo: qualcuno è cristiano... senza Dio!  Occorre, invece,  ridare spirito e vita, attenzione ed entusiasmo. Non facciamo come San Pietro che, nella sua esuberanza, dice al Signore: "E' bello per noi restare qui, stiamo qui per sempre e così... facciamo tre capanne, case, palazzi... chissà cosa..."

Ma Gesù dice: - No, dobbiamo scendere, camminare con i piedi per  terra, camminare nelle cose quotidiane perché lì viviamo la nostra vita, è lì che glorifichiamo il Signore.  È lì anche il nostro sacrificio sacerdotale,  quotidiano, nel nostro lavoro, nelle preoccupazioni delle cose, vicino al sacrificio di Gesù che sale addirittura sulla sua Croce, per essere veramente al servizio, utili, a tutti, anche alla società  (così mal servita, da tutti) al vero servizio del mondo, dei popoli...

 

Mille cose!

Chiediamo al Signore che ne possiamo ricordare almeno qualcuna,  e di poterla attuare con buona volontà nel suo amore.

 

 

omelia mp3

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I Domenica di Quaresima

In cammino. Insieme.  Verso la Pasqua. 

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato 40 giorni e 40 notti alla fine ebbe fame.

Il tentatore gli si avvicinò e gli disse:"Se sei figlio di Dio, dì a queste pietre che diventino pane"!

Ma egli rispose: "Sta scritto : -Non di solo pane vivrà  l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio".

Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: "Se tu sei figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto infatti: - Ai suoi angeli darà ordine a tuo riguardo, ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra"!.

Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: - Non metterai alla prova il Signore Dio tuo"

Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò se gettandoti ai miei piedi mi adorerai"!

Allora Gesù gli disse: - Vattene, Satana! Sta scritto infatti: -Il Signore Dio tuo adorerai, a lui solo renderai culto"!

Allora il diavolo lo lasciò ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

Parola del Signore.  Lode a te, o Cristo!

 

OMELIA -  

Ecco! Siamo giunti a questo nuovo  tempo  della Quaresima, in cammino già verso la Pasqua.

È un tempo forte, non di tristezza ma di speranza, di energie che rinascono. Un po', se vogliamo,è come la primavera che ci porta alla Pasqua.

 

Iniziamo questo cammino sulle orme di Gesù nel suo deserto dei 40 giorni.

Sulle orme del popolo di Dio dell'Antica Alleanza con i  40 anni nel suo vlaggio di liberazione verso la terra promessa. (Riprendi in mano la S. Bibbia!...).

 

Iniziamo con gioia questo tempo chiedendo al Signore che lo possiamo gustare e vivere a fondo e ottenere per noi e per i nostri cari una efficace crescita di vita, di vita cristiana, di bontà, per essere più vicini al Signore che è la nostra luce e utili al nostro prossimo.

 

Nella Lettera che il Vescovo ci ha scritto (e che vi invito a ritirare) egli parla di una Quaresima Pasquale fondendo l'inizio della Quaresima con la luce ed il traguardo della Risurrezione: non Quaresima di tristezza e di tenebre, ma già radiosa per la luce di Pasqua.L 

La prima lettura ci ricorda, dal libro della Gènesi, il peccato originale: è il ricorrente e superbo desiderio, senza alcuna possibilità di realizzazione, di diventare uguali a Dio... senza accontentarci di essere già simili, ma non uguali, a Lui che, appunto, ci ha creati a sua immagine e somiglianza...Il Signore ci dà tante meraviglie per cui possiamo già (se vogliamo) essere delle creature veramente grandi. ("Ci hai fatto poco meno di un Dio.." - Salmo 8.). Ma Dio resta Dio, infinito, eterno, onnipotente e... misericordioso Padre.

 

Il peccato che viene descritto nella Genesi, il primo libro della Sacra Scrittura,  presenta Adamo ed Eva, e con loro anche noi, come bambini che hanno disubbidito e che si nascondono...  Impariamo, una buona volta, a non nasconderci mai di fronte a Dio. Il peccato tende a interrompere il  colloquio di amicizia con Dio e con i fratelli; ci fa camminare  orgogliosamente da soli, come se Dio non ci volesse bene, come se fosse un nemico o un concorrente. Come se Gesù non ci avesse dato l'esempio (se si potesse vorrei dire: "IL Esempio"!...): il Figlio di Dio si fa nostro servo. Vince l'orgoglio del peccato con il servizio.

Anche il Vangelo di oggi (ovviamente) ci esorta ripetutamente al  servizio, fondamentale per  l'uomo e, specialmente per i discepoli diu Gesù. Servizio che è anche adorazione.

 

"Servizio" è una parola che non ci piace. Eppure ogni giorno facciamo sempre tante scelte: se servire, se mettersi al servizio di Dio o degli idoli; la nostra vita è tutta una scelta  fra l'istinto o la saggezza, quello che piace o quello che è buono... e davvero utile solo per noi o anche per gli altri... "Tutte queste ricchezze e questa gloria saranno tue se mi adorerai" prospetta il diavolo a Gesù.

Ed a noi!.

 

Quanti idoli e falsi ideali imbrogliano la nostra vita! Gesù non adora il diavolo e le sue cose ma li respinge. Gesù adora Dio e soltanto Dio. Egli stesso è Dio ed il Vangelo  lo sottolinea mostrando che  angeli servivano Gesù.

Servire è parola ed atteggiamento difficile ma indispensabile.

 E servire Dio è il nostro bene. Il contrario sembra libertà ma è schiavitù. Quella schiavitù che il tempo di Quaresima ci aiuta a vincere come e con Gesù. Ancora dalla schiavitù d'Egitto alla Terra Promessa.

 

La Quaresima ci apre gli occhi davvero e quando l'abbiamo aperti non ci ritroviamo nudi come Adamo ed Eva: nudi, con il sogno infranto e fallito, una superbia non intelligente ma cieca. "Sarete come Dio!"? Si trovano nudi e senza niente, hanno bisogno di una cintura e così... il copione si ripete spesso (non sempre!) nella nostra vita.

 

Ma il Signore ha pazienza, Lui non si stanca di amarci e ci chiede di non nasconderci di fronte a Lui temendo - o addirittura sperando! - che Dio ci abbandoni.  Gesù ci insegna che di Dio non dobbiamo aver paura. Cerchiamo umilmente, anche nella nostra fragilità, di seguirlo nel bene... non ci riusciamo... ma il peccato più grosso sarebbe quello di aver paura, di nasconderci e allontanarci da Lui senza fiducia, senza umiltà e senza speranza, un po' come Giuda. Invece di allontanarci di più è proprio questo il momento di reagire, svegliarci, aprire gli occhi, per vvicinarci maggiormente a Lui. 

 

E allora chiediamo al Signore che possiamo concretizzare questi sentimenti che  Gesù ci ha insegnato con la sua vita di confidenza in Dio. Chiediamogli che ci renda più forti in questo tempo di Quaresima, e che possiamo così non solo sentire la necessità dell'aiuto di Dio - superando quell'orgoglio che ci viene predicato e inoculato, con naturalezza come fosse l'atteggiamento più giusto e naturale - predicato mille volte al giorno fin dai tempi di Adamo ed Eva con i vari "serpenti" sempre più |"astuti" e persuasivi...

 

 

Non c'è una superbia che ferisce soltanto Dio ma c'è anche quella nei confronti degli altri: è difficile andar d'accordo, comprendersi, parlarsi, aiutarsi gli uni gli altri. La nostra vita non è una vita solitaria, Nessuno è un'isola... (titolo di un libro famoso). Siamo tutti interdipendenti, ognuno ha bisogno degli altri e tutti hanno bisogno di me... 

Non è un'umiliante aver bisogno di Dioi, come suoi figli né aver bisogno degli altri, che sono fratelli. Impariamo un po' di piùdall'esperienza della vita quotidiana. Il posto di Dio. Il posto del prossimo... Il mio io...


Questo buon cammino verso la Pasqua, verso la Terra Promessa, verso la luce di Gesù morto e Risorto, non è un cammino astratto, ma un cammino che cerchiamo di percorrere insieme; è un cammino anche sociale.
La Lettera del Vescovo (che vi invito a ritirare e leggere) ci dice e ricorda l'insegnamento della Chiesa - non solo di papa Francesco, ma anche  di papa Benedetto XVI, di papa Giovanni Paolo II, di Paolo VI... - e ci ricorda che non possiamo più accontentarci di una fede soltanto personale, perché la nostra dev'essere una fede comunitaria.
Stiamo cercando faticosamente, (dopo l'esperienza viva e fervorosa del Concilio e post-Concilio) di ricostruire il tessuto sociale e cristiano delle  nostre comunità. Siamo ricaduti in un individualismo terribile, quello della parabola del povero Lazzaro. Ma non possiamo più far finta di non vedere l'attuale ingiustizia, iniquità e "inequità" (parola nuova) e non possiamo tollerare, con falsa coscienza, le stridenti differenze  tra chi troppo ha e troppo e spreca e chi, dolorosamente, non ha nulla...

 

La nostra fede ci apre  gli occhi verso il Signore e, con Lui,  anche alla vita, anche ai fratelli.

In questo periodo  ascolteremo e imiteremo più attentamente l'esempio di Gesù.

Con la preghiera, con l'elemosina e con il digiuno. Vivremo queste pratiche religiose aggiornandole. Ad esempio, l'elemòsina (non spostiamo l'accento!) non è soltanto donando la monetina al passante  povero... oggi è necessario cambiare l'economia ("che uccide...") cambiare il modo di fare... ( in americano: Way of life...?).  Con l'aiuto di Dio e  con la cooperazione dei fratelli (poveri e ricchi) per un mondo migliore.

In questi giorni intensificheremo il nostro cammino con gioia (che non vuol dire avere per forza il riso facile...  anzi!) e porteremo questo lieto e concreto annunzio anche ai nostri cari, alle nostre comunità - stanche e divise come tutto il mondo sociale e politico.  Il nemico da abbattere, dentro e fuori la Chiesa,  è l'egoismo, soprattutto l'indifferenza.

Questa Quaresima sia per tutti NOI (TU più quasi tutti gli altri) il cammino verso la Pasqua. Sia davvero un tempo primaverile del nostro spirito. Tempo di rinascita, tempo in cui ci impuntiamo, benevolmente, per  realizzare i buoni  propositi essenziali. Tutti sentiamo la necessità di questa rinascita cristiana di valori e di impegno sereno, per i nostri figli ed il futuro della vita. Non parliamone soltanto! Ringraziamo il Signore qui, ora e sempre. E il Signore ci aiuti!

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altra omelia

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