◄ simbolo abusato... ma che volete? (Più) meglio non c'è!
Carissimi,
abbiamo ascoltato la parola del Signore molto forte nei confronti degli scribi e dei farisei.
Non è un discorso nuovo, ma lo dobbiamo ripetere frequentissimamente, come Gesù, come i profeti, perché difficilmente viene davvero accolto e messo in pratica.
È al centro di tutta la nostra fede, da sempre, e si tratta della sincerità della vita "religiosa" perché questa sincerità viene spesso travisata, tradita, mascherata, adulterata da comportamenti abituali e tradizionali di sola apparenza.
San Paolo riassume l'insegnamento in una frase facile ma che, anche essa, deve essere attentamente spiegata. "La lettera uccide, lo spirito da vita". Sembra facile ma facile non è. Perché non puoi eliminare la lettera: la lettera (leggi, tradizioni, abitudini…) è necessaria perché lo spirito possa esprimersi. Proprio in questi giorni Papa Francesco esorta anche nella vita sociale perché le attività "materiali", fisiche, concrete, abbiano uno spirito.
È difficile mettere insieme corpo e anima, legge e libertà, cuore e intelligenza.
I rischi ci sono, fanno parte della nostra condizione umana. Non possiamo evitarli, ma dobbiamo affrontarli con l’aiuto del Signore
La prima lettura ci parla dei comandamenti, delle leggi di Dio, che dando saggezza al popolo di Dio. Ma l'osservanza dei comandamenti e delle leggi di Dio va fatta non da schiavi ma da figli di Dio, conoscendone il perché, con convinzione, per amore di Dio e del prossimo e di se stessi. Sono leggi che vengono "dall'esterno" ma devono essere interiorizzate, fatte nostre, che quindi escano da noi stessi, non costretti, ma come frutto del "cuore" umano modellato sul cuore di DIO, che è AMORE.
Oggi siamo chiamati a due attenzioni.
1 - Dobbiamo continuamente controllare ed esaminare il senso e lo spirito con cui seguiamo i Comandamenti e le leggi "religiose". E' un cammino di progressivo rinnovamento. Davvero: chi si ferma è perduto. Chi dice: - Sono arrivato. Sono "perfetto". "Mazzà nun mazzo, rubà non rubo... chi c'è più mejo de me?". (Chi si accontenta... gode. ?, ?!).
Ricordo con stupore una reazione di rifiuto, di una ragazza, quando in un incontro affermavo che tutta la nostra vita deve essere autocontrollata. "No, no! Non ho voglia di vivere sotto esame..." E non c'era, ancora la canzone del "Voglio una vita spericolata".
(Chi si accontenta... gode. ?, ?!).
2 - Dobbiamo scoprire ed assecondare la continua vitalità dei comandamenti e delle leggi religiose che crescono e si perfezionano sempre più. Non possiamo fossilizzare la nostra religiosità in formule e atteggiamenti burocratici e morti. I comandamenti e la legge di Dio sono vivi e crescono con la vita di ogni giorno e con la storia umana.
Ricordo un esempio - In un giardino, una vecchia panca fu verniciata e, naturalmente, vi fu collocata una scritta "VERNICE FRESCA, NON SEDERE". Nessuno vi si sedette. Ma sono passati degli anni e ancora nessuno vi si siede più… perché nessuno ha tolto il cartello o nessuno ha capito l'inutilità di quel divieto, ormai.
Una legge nata per il bene può diventare inutile o addirittura dannosa. Può diventare anche un pretesto per ignoranza o addirittura per ipocrisia.
Come tanti profeti anche Gesù, come nel Vangelo di oggi, cerca di far fare un passo in avanti nella comprensione della legge di Dio.
"Sono venuto, dal cielo…, non per abolire i comandamenti ma per portarli a compimento, alla loro perfezione". Voi osservate solo materialmente, da schiavi e per scaramanzia, senza spirito sincero, le prescrizioni della legge di Dio. La camuffate per i vostri interessi o vanagloria. Ne tradite il significato e la sostanza.
Gesù si arrabbia e chiama "ipocriti" specialmente gli scribi ed i farisei che, oltretutto, sono anche maestri e modello per il popolo di Dio…
Non basta onorare Dio soltanto con parole parole, riti, cerimonie, lunghe formule di preghiera… Occorrono parole e sentimenti sinceri e confortati da coerenti comportamenti nella vita.
Il non rinnovarsi, può portare a tristi conclusioni.
Oggi, purtroppo, posso fare un accostamento drammatico tra l'invito di Gesù al rinnovamento e alla maturazione della vera religiosità (ce lo ricorda anche San Giacomo nella seconda lettura) ed i crudeli travisamenti in Afghanistan di chi - sia pure in un'altra religione - bestemmia quando afferma o proclama di onorare Dio (Allah) con massacri, e con massacri di innocenti! Questi estremisti vogliono continuare ad imporre una fossilizzata legge religiosa che di religioso non ha nulla! E chiamano martiri gli assassini. Uccidere, persino degli innocenti, in nome di Dio e di una legge a lui attribuita mentre proviene solo da una tradizione troglodita o per lo meno sorpassata. Crudeltà, massacri, violenze… Come non capire che non si possono fare in nome di Dio cose tanto orribili? Né per motivi politici, di interesse, né tantomeno per cosiddetti motivi religiosi e addirittura in nome di Dio?
Ma i tempi maturano! Sono maturati, cambiati, approfonditi…
Il cartello "vernice fresca" non vale più per quella panca… e per tante altre.
Certo (non solo oggi!) il rischio c’è e non solo per i musulmani ma anche per i cristiani, i buddisti, gli atei… ma bisogna affrontarlo senza buttare il bambino con l’acqua sporca.
Si tende - sempre più sfacciatamente - a dire che non solo quel cartello non vale più per quella panca ma che nessun cartello debba essere scritto per la vita sociale e, ancor più, per la vita individuale. Si arriva persino a giustificare la libertà di aborto, e fra poco di eutanasia “purché” di consenziente. LIBERTA’?!!!. IPOCRISIA!
Questo è il grande problema. Non capire il senso più vero e più profondo e sincero di una legge, necessaria ma facilmente eludibile. "Fatta la legge, trovato l'inganno!" si dice comunemente… Dunque si capisce, in coscienza, che la legge ha un senso, e, purtroppo, si capisce anche (ma non lo si vuol dire) che la si può ingannare nel suo senso vero...
Oltre l'ipocrisia possono esserci anche ignoranza e ottusità. "Per la durezza del vostro cuore…" il che vuol dire cattiveria e ignoranza. Una coscienza non illuminata, non veramente conoscente, erronea, forse incolpevolmente...
Ma, per quanto si può, dobbiamo superare ignoranza e ottusità che non sono virtù e di cui normalmente ci vergogniamo.
Gesù giustamente chiama ipocriti, ingannatori, coloro che impongono falsamente come leggi di Dio ciò che sanno che leggi di Dio non sono. Sanno? Forse anche non sanno? Sono talmente induriti da non farci più caso?
"Verranno tempi in cui chi vi ucciderà crederà di rendere onore a Dio"... "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno…"
-Gesù è IL MAESTRO, perciò si arrabbia con gli ipocriti maestri. Di allora e dei chiacchieroni di oggi.
Per insegnare questa verità, questa sincerità divina, per promuovere la maturazione nel popolo di Dio e per tutta l'umanità...
-Gesù va decisamente contro le false tradizioni imposte...
-Per questo anche Gesù sarà orribilmente ucciso.
-Come chi oggi si oppone al burka e ciò che il burka significa.
-Sì, Gesù è vicino a Kabul, è uno degli uccisi orrendamente. In Croce. Per la vera religione. Per la vera religiosità.Per ilvero amore di Dio, suo Padre. Per il vero amore dell'umanità intera.
Contro l'ignoranza, contro l'ottusità. Contro l'ipocrisia. In Croce.
E noi? A che punto siamo? Per "dovere" o per "piacere"?
Seguiamo Dio per paura? come ai piedi del Sinai tra tabù, terremoti, fulmini e saette. "Mosè va’ su tu sul monte per i comandamenti! Noi abbiamo paura! Non ci parli il Signore direttamente!"...
O per amore? Come seduti su un prato attorno a Gesù, il Figlio di Dio, “sono disceso dal cielo”, che insegna: "Beati i poveri in spirito, i miti, i sinceri di cuore, che lotta per la pace…"
Gesù ha "cambiato" il modo "farisaico" (o... "gesuitico"!) di osservare i Comandamenti e
viene messo in croce perché "non osserva la tradizione degli antichi, non osserva il riposo del sabato, vuol distruggere il tempio, caccia fuori del tempio i mercanti…"
E noi? A che punto siamo? Perché "si è fatto sempre così" o perché "è bello, è giusto. è vivo..."?
Quando Papa Francesco ci dice "non dite che bisogna fare così perché si è fatto sempre così"… Quanti non cristiani e, purtroppo, quanti cristianucci, accusano il Papa di non essere lui cristiano...! Perché ci sprona ad un rinnovamento per evangelizzare anche le strutture del nostro mondo moderno, i giovani di oggi, tutte le culture del mondo...
Gli insegnamenti, anche la morale, seguono un cammino che non è e non deve essere di distruzione ma di verità approfondite, di vero progresso.
E non pensiamo solo al burka ed agli eccidi degli estremisti di questi giorni. Riconosciamo anche la nostra storia, anche a quella più recente, anche quella più semplice, di noi cristiani. Non solo le Crociate e simili ma anche, più semplicemente, la vita delle nostre donne (ad esempio: madri di noi più anziani) che -se andava bene- potevano frequentare al massimo la scuola fino alla terza elementare… O qualche giovinetta che se andava in bicicletta veniva… espulsa dall'Azione Cattolica…
Non è mai stato facile neanche per noi cristiani crescere, capire, cambiare abitudini incallite, accettare cose nuove… perché migliori.
Nella Bibbia (ancora in vigore nella sharia) la famosa legge del taglione - occhio per occhio - nacque bene, come un calmiere per contrastare una vendetta/giustizia smoderata. Ma non può essere eterna! E' superata da una giustizia più equilibrata e più ancora… dalla legge del perdono, un perdono ovviamente intelligente. Gesù ce l'ha insegnato. Ma anche Ghandi (ammazzato pure lui!...)...
Non solo l'ipocrisia è un male ma anche ignoranza. E anche l'ignoranza va combattuta.
Anche istruzione dunque! La nostra non è una fede cieca, ma di intelligenza, conoscenza, di libertà vera (che non è non il libertinaggio, sempre in agguato). Di ricerca e rinnovamento progressivo.
Un orientamento infallibile comunque l'abbiamo, da sempre e per sempre, la stella polare o la stella di Betlemme: "amerai Dio, il prossimo, te stesso" in questa sequenza o anche in quella inversa. Nulla deve andare contro questo. E chi va contro o non sa (e quindi deve impegnarsi a imparare) o è un ipocrita (e va smascherato).
La vita, anche la vita di fede, cambia, si rinnova, cresce, non una ripetizione imbalsamata, ingessata, sempre la stessa. Anche le buone abitudini (volgarmente! chiamate virtù) vanno coltivate, annaffiate ogni giorno affinché non inaridiscano, diventando acide ed insignificanti...
Così, per esempio...
partecipare vivi alla Santa Messa festiva perché è bello pregare insieme alla comunità, più tranquilli, per ringraziare il Signore, ascoltare la parola di Dio, ritrovare noi stessi, ricevere la Comunione, prendere iniziative utili, di carità…
Si giunga al cuore e facciamo dunque un elettrocardiogramma della nostra fede se è sincera, se intimamente siamo quasi spontaneamente come l’albero buono che porta facilmente buoni frutti o se abitualmente, intenzionalmente, siamo una pianta avvelenata o avvizzita che porta frutti cattivi come quelli elencati oggi nel Vangelo che abbiamo letto…
Con serenità e con serietà! E' il ritornello.
Ringraziamo il Signore preghiamolo perché ci aiuti a rinnovarci, a ringiovanire nello spirito e nella vita.
Settembre... iniziamo una nuova stagione, riprendiamo il cammino comunitario, chiediamo al Signore che ci aiuti a rinnovarci per essere veri discepoli di Gesù.
Anche lui è stato martoriato perché noi e tutto il mondo accogliamo questa volontà di rinnovamento.
Come discepoli di Gesù, padroni di casa e non schiavi, con vera libertà estraiamo dal nostro tesoro, la nostra/sua fede, cose nuove e cose antiche. Le une E le altre.
Kyrie, eleison!