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del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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Domenica 14.11.2021 - XXXIII (pen)ultima anno B

Domenica 14.11.2021 - XXXIII (pen)ultima anno B - Fate discepoli tutti i popoli

Omelia della

Domenica XXXIII /B

di... 3 anni fa

(Se avrò tempo l'aggiornerò con

il  testo odierno). 

 

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Inizio del Sinodo diocesano Ancona-Osimo

Inizio del Sinodo diocesano Ancona-Osimo - Fate discepoli tutti i popoli

Omelia di Domenica 17 ottobre Inizio del

Sinodo 

diocesano 

Ancona      -Osimo

 

 

Abbiamo ascoltato il Vangelo e le altre letture della parola di Dio: mettono al centro Gesù, il Messia, "io non sono venuto per essere servito ma per servire e dare la mia vita per la salvezza di tutti".

E non solo dice ma anche lo fa dando l'esempio.

 

Due apostoli, Giacomo e Giovanni, tentano di accaparrarsi i primi posti, sedere a destra e a sinistra del Messia re vincitore glorioso (come se lo figuravano) ma Gesù spiega che chi vuol essere il primo nel suo regno deve servire, essere un diacono e non imitare il potere mondano che mette gli altri al proprio servizio invece di essere bravi e onesti e generosi amministratori.

 Nel Vangelo di Matteo è addirittura la madre dei due apostoli che si preoccupa di raccomandare... un posto al sole a Gesù per i propri figli, come fa più o meno ogni madre normalmente. Gesù non si arrabbia della richiesta,in fondo così umana, ma mette i puntini sulle i spiegando come stanno realmente le cose. Occorre guadagnarsi il regno dei cieli, anche col sacrificio, sapendo con certezza  che il Signore, più tardi, sicuramente non dimenticherà di premiare e che,  anzi, darà un premio mille volte superiore al meritato.

Chi si arrabbia invece, e anche questo capita sempre, sono gli altri che si sentono scavalcati dai due apostoli... ma voi chi credete di essere per ricevere i primi posti? E noi chi saremmo, i più deficienti, che ci lasciate all'ultimo posto?


Calma ragazzi! Non è questa la logica di Dio! Fate bene a cercare i primi posti del regno dei cieli ma sappiate bene che per guadagnarseli occorre passare attraverso la sofferenza, bere il calice amaro della passione, sprofondare perfino nel buio della morte per poter risorgere (Kum) con me nella gloria… Al primo posto mettete il desiderio di servire, poi il premio verrà e ve lo darà generosamente il Padre mio.

Tra voi, nel mio regno, nella chiesa, non deve esserci arrivismo ma servizio,  amore reciproco. Il primo, il più grande nel cuore del Padre è colui che si rende utile. Colui che serve,  il diacono di fatto, non perché indossa un vestito liturgico speciale ma perché serve umilmente e con amore Dio, il prossimo, ogni prossimo, e la comunità.

 

Questo Vangelo e queste letture della parola di Dio ci spiegano a pennello il significato del SINODO che oggi con tutta la nostra Diocesi iniziamo. Non cercare  onori e  bella figura ma camminare insieme svolgendo ciascuno i propri compiti di servizio reciproco con l'aiuto dello Spirito Santo.

Nella preghiera che abbiamo elevato allo Spirito Santo è evidenziato che Sinodo vuol dire camminare insieme nella carità, sempre attenti a chi ci è vicino, adeguando il passo… C'è chi corre, chi cammina, chi va piano, chi va in carrozzella, camminare insieme… sostenendosi. Come nel Pellegrinaggio a piedi Varano-Loreto... che il Signore ci conceda presto di riprendere, fisicamente e nel suo alto significato di fede.

 

Niente di nuovo, sorelle e fratelli carissimi, già lo sappiamo…

Ma di nuovo c'è il nostro fare, il nostro entusiasmo nel servizio a Dio e al prossimo, nella chiesa e fuori delle quattro belle mura.. Camminare insieme vuol dire fare comunione con Gesù eucaristico e con i fratelli, gli altri, interessandoci per quello che possiamo, partecipando volentieri facendo (ad esempio: il catechismo, il decoro della chiesa, assistenza e aiuto a persone bisognose, povere malate, nella liturgia... chi canta chi suona chi accoglie…). Ecco queste cose noi le sappiamo ma chiediamo al Signore che da oggi possiamo effettivamente riviverle.

Sono le tre parole guida per il cammino sinodale: comunione, partecipazione e capaci di andare in missione (celebreremo Domenica prossima la Giornata Missionaria Mondiale… anche con l'offerta…) Cominciando ad essere missionari in famiglia, in casa nostra, nel palazzo, nel quartiere, nel lavoro, negli incontri, con i ragazzi, i giovani, gli anziani L'abbiamo imparato, ogni battezzato è missionario… Ma è ora scossa di esserlo davvero! Impariamo come si fa ad essere missionari.

 
E non solo comunione partecipazione e missione tra le nostre quattro mura ma aprendoci, provandoci, imparando a rivolgersi anche a chi in chiesa non ci viene più, con chi è un po' contrario, chi è tanto contrario, anche con chi è di altra religione (dall'est europeo, Inghilterra, ortodossi, musulmani, oriente e tanti altri). Un mondo nuovo, da evangelizzare in modo nuovo.

 

Sia una vera partenza, una rinascita, davvero una nuova primavera, un vero e diffuso Kum festival della chiesa. Con fiducia e speranza. Il Covid19 non è la fine del mondo!… Quante pandemie (o pandemoni!) ci sono già state nel mondo e... il mondo continua a girare ed un futuro ci sarà anche per i nostri figli. Ma:  con l'aiuto di Dio dàmose da fare, una buona volta, per santificare il mondo portando, non solo a parole, pace e giustizia, fraternità e speranza! Non accontentiamoci di ripetere stancamente sempre le stesse cose. Facciamo davvero una missione giovane, nuova, entusiasta, a colori, fragorosa come la prima Pentecoste...

Non cerchiamo soltanto il numero ma soprattutto con l'aiuto dello spirito Santo, la qualità di veri discepoli di Gesù aperti al servizio per il bene non solo dei propri cari ma di tutti. Mostriamo agli altri la bellezza di Gesù, la bellezza di essere cristiani, il valore  dell'insegnamento e dello stile di vita del Signore per invogliare ed attrarre non per costringere a seguire Gesù per paura. Per la bellezza di dare una mano a costruire un mondo più bello, più giusto e più fraterno… Anche l'ecologia è un importante, non unico, settore di amore verso Dio, il prossimo e le altre creature.

E tutti sappiamo quanto bisogno ci sia di questa operosità e creatività,fatta insieme nel nome del Signore e nell'orizzonte infinito dei beni "visibili ed invisibili" come diremo fra poco con il Credo. 

Il Santo padre Francesco, trasudando Fede, Speranza, Carità e saggezza pastorale, ha voluto iniziare questo grande e indispensabile Sinodo (che terminerà, a Dio piacendo, nel 2025), ha voluto iniziare da noi, dalla base, anche da noi piccola parrocchia di Varano, invitandoci ad esprimerci, parlare, ascoltarci a vicenda per poi stimolare teologi, vescovi nel grande Sinodo finale. Ora siamo noi, la gente, che dobbiamo ASCOLTARE, parlare ed essere ascoltati

E' un rivivere l'entusiasmo, le speranze e le attese del meraviglioso Concilio Ecumenico Vaticano secondo di 60 anni fa che vogliamo attualizzare, realizzare con nuove energie guidati dallo Spirito Santo.

 

Conservate il foglietto di questa settimana che riporta la preghiera allo Spirito Santo e magari qualche volta ripetetela anche da soli, nelle vostre case. Il Signore sicuramente ci ascolta e ci rinforza la vitalità...

 

Al termine della Santa messa esprimeremo un piccolo  gesto di camminare insieme uscendo insieme dalla Chiesa. Penseremo a cosa significa "chiesa in uscita". Per le strade di Varano ... e del mondo.

Omelia di Domenica 10 Ottobre 2021 - Beati i poveri nello spirito

Omelia di Domenica 10 Ottobre 2021 - Beati i poveri nello spirito - Fate discepoli tutti i popoli

Ascolta l'OMELIA di questa settimana

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Omelia di domenica 26 settembre 2021 - 26ª tempo ordinario / B

Omelia di domenica 26 settembre 2021 - 26ª tempo ordinario / B - Fate discepoli tutti i popoli

Omelia di domenica 26 settembre 2021 - 26ª tempo ordinario / B

 

Abbiamo ascoltato la parola di Dio con queste espressioni, queste frasi molto varie e diverse tra di loro. E anche molto forti!

Passiamo provare a riassumerle ponendo l’attenzione alla somiglianza tra la prima lettura di Mosé ed il Vangelo con l’invito, come diremmo oggi, di accogliere la verità, e il bene, da qualunque parte vengano.   Vincendo cioè il pregiudizio, il partito preso ma innanzitutto ascoltando e sperando che ci sia qualche cosa di buono anche da una persona sconosciuta o qualsiasi.   Qualche cosa di buono in parole e in opere.

 

Nella prima lettura infatti troviamo, al tempo di Mosé (almeno 1200 anni prima di Cristo) questo bellissimo insegnamento, tanto importante anche oggi.L’attendente di Mosé, Giosuè, dice al capo: -Guarda, ci sono alcuni non del tuo gruppo che profetizzano, parlano di Dio, senza il tuo permesso. Mosè risponde: -fossero tutti così nel nostro popolo!

Soprattutto Gesù, nel Vangelo, quando l’apostolo più buono, Giovanni gli dice: -guarda ci sono alcuni che fanno miracoli, cacciando demoni, nel tuo nome ma non sono dei nostri, non appartengono al nostro movimento, non hanno la tessera di partito… Gesù risponde: -lasciate fare, fanno del bene, chi non è contro di noi è al nostro favore!

Anche nella nostra fede oggi giornata del migrante siamo limitati ad allargare il cuore, gli occhi, la mente ed anche la mano fuori di casa nostra e siamo invitati a guardare, in ascolto dell’altro. Siamo entrati nel tempo sinodale… Ascoltare tutti anche che non viene in chiesa, anche chi ha una fede diversa dalla nostra… Se dice qualche cosa di bello e di buono facciamo ci un pensierino, non scartiamolo subito perché non è dei nostri.

Certo con attenzione, non è scioccamente, non perché è una novità o perché l’ha detto la tv, ma se  è una novità veramente buona l’accogliamo e ringraziamo chi ce la propone.

Oggi, grazie a Dio, viviamo in un mondo più grande,  più vicino, non camminiamo più a piedi o con la bicicletta… Anche senza muoverci arriviamo un po’ in tutto il mondo, vediamo sentiamo tante cose da tante persone da tante culture e religioni modi di vivere… È Gesù stesso che ci invita all’ascolto e al dialogo intelligente coraggioso utile. A non essere estremisti.

Abbiamo purtroppo un cattivo esempio, quello dei talebani, chiusi in se stessi fino alla crudeltà… E considerano gli altri come cani, cani di infedeli.

Ma anche appartenenti al mondo cosiddetto cristiano, tra America e Messico, che sembrano cow-boys mentre frustano migranti, persone umane, stanche, sfinite… Certo neanche questi, falsamente cristiani, danno un bell’esempio e non sono nè persone religiose nè degni di essere chiamati persone umane.

Più semplicemente anche fra noi, purtroppo, si trovano persone troppo timorose, chiuse in se stesse. Gesù, invece, ci lancia con fiducia e speranza nel dialogo con tutti per ascoltare ed anche per saper dire la nostra con semplicità e coraggio se necessario.

E poi

c’è la seconda lettura, di San Giacomo, sempre forte e dura: sembra un sindacalista di Dio! La paga che dovevate dare ai mietitori è a casa vostra e grida  presso Dio. Vi siete arricchiti  ingiustamente, ma arriverà il tremendo giudizio  del Signore. Anche se andate in chiesa. A Dio dedichiamo preghiere, canti, cerimonie ma non basta. Occorre anche carità e giustizia.

Gesù, in fatto di giustizia, ci insegna non soltanto il pareggio della bilancia che istintivamente porterebbe pendere sempre a nostro personale vantaggio… Perché la giustizia sia vera è meglio che sia una giustizia generosa verso gli altri. “Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei non entrerete nel regno dei cieli”. Quanto dare di più? Ma… Almeno 1 grammo  almeno una goccia senza poi ritenerci eroi. Che se per le grandi sono due gocce tre certo è meglio!

È sempre San Giacomo, nella Bibbia, che ci ricorda che non basta la fede, credere, ma occorre anche intervenire concretamente con le opere buone a favore di chi ha bisogno.

Anche Gesù nel Vangelo usa parole forti, forse quelle di oggi le più forti mai da lui usate. Buttare a mare (non i migranti!) Chi scandalizza i più piccoli di età e di vita come bambini ma anche poveri migranti disabili… Buttare a mare con una grossa pietra al collo (la macina da mulino largadue metri e alta mezzo metro). Tagliare la mano col piede o l’orecchio… Come ancora fanno davvero certi popoli senza peraltro eliminare la delinquenza. Per noi queste forti parole sono un forte richiamo alla responsabilità anche educativa.

Queste parole forti devono risvegliarci, farci capire che dobbiamo avere la giusta fede ma anche le giuste e generose opere. Perché la fede senza le opere è morta in se stessa. Riprendiamoci parliamo di ripresa anche nella vita religiosa in parole e opere.

Con l’aiuto del Signore cammineremo e cercheremo di fare tutto e bene. Per i migranti apriamo la nostra mano ed anche il nostro cuore con benevolenza e speranza e simpatia, certo anche con attenzione

Siamo qui proprio per questo.

Omelia di Domenica 29 agosto 2021 - XXII del tempo ordinario / dispari

Omelia di Domenica 29 agosto 2021 - XXII del tempo ordinario / dispari - Fate discepoli tutti i popoli

simbolo abusato... ma che volete? (Più) meglio non c'è!

Carissimi,

abbiamo ascoltato la parola del Signore molto forte nei confronti degli scribi e dei farisei.

Non è un discorso nuovo, ma lo dobbiamo ripetere frequentissimamente, come Gesù, come i profeti, perché difficilmente viene davvero accolto e messo in pratica.

 È al centro di tutta la nostra fede, da sempre, e si tratta della sincerità della vita "religiosa" perché questa sincerità viene spesso travisata, tradita, mascherata, adulterata  da comportamenti abituali e tradizionali di sola apparenza.

San Paolo riassume l'insegnamento in una frase facile ma che, anche essa, deve essere attentamente spiegata. "La lettera uccide, lo spirito da vita". Sembra facile ma facile non è. Perché non puoi eliminare la lettera: la lettera (leggi, tradizioni, abitudini…) è necessaria perché lo spirito possa esprimersi. Proprio in questi giorni Papa Francesco esorta anche nella vita sociale perché le attività "materiali", fisiche, concrete,  abbiano uno spirito.

 

È difficile mettere insieme corpo e anima, legge e libertà, cuore e intelligenza.

I rischi ci sono, fanno parte della nostra condizione umana. Non possiamo evitarli, ma dobbiamo affrontarli con l’aiuto del Signore

 

 

 

La prima lettura ci parla dei comandamenti, delle leggi di Dio, che dando saggezza al popolo di Dio. Ma l'osservanza dei comandamenti e delle leggi di Dio va fatta non da schiavi ma da figli di Dio, conoscendone il perché, con convinzione, per amore di Dio e del prossimo e di se stessi. Sono leggi che vengono "dall'esterno" ma devono essere interiorizzate, fatte nostre, che quindi escano da noi stessi, non costretti, ma come frutto del "cuore" umano modellato sul cuore di DIO, che è AMORE.

Oggi siamo chiamati a due attenzioni.

1 - Dobbiamo continuamente controllare ed esaminare il senso e lo spirito con cui seguiamo i Comandamenti e le leggi "religiose". E' un cammino di progressivo rinnovamento. Davvero: chi si ferma è perduto. Chi dice: - Sono arrivato. Sono "perfetto". "Mazzà nun mazzo, rubà non rubo... chi c'è più mejo de me?". (Chi si accontenta... gode. ?, ?!).  

Ricordo con stupore una reazione di rifiuto, di una ragazza, quando in un incontro affermavo che tutta la nostra vita deve essere autocontrollata. "No, no! Non ho voglia di vivere sotto esame..." E non c'era, ancora la canzone del "Voglio una vita spericolata".

(Chi si accontenta... gode. ?, ?!).  

2 - Dobbiamo scoprire ed assecondare la continua vitalità dei comandamenti e delle leggi religiose che crescono e si perfezionano sempre più. Non possiamo fossilizzare la nostra religiosità in formule e atteggiamenti burocratici e morti. I comandamenti e la legge di Dio sono vivi e crescono con la vita di ogni giorno e con la storia umana. 

 Ricordo un esempio - In un giardino, una vecchia panca fu verniciata e, naturalmente, vi fu collocata una scritta "VERNICE FRESCA, NON SEDERE". Nessuno vi si sedette. Ma sono passati degli anni e ancora nessuno vi si siede più…  perché  nessuno ha tolto il cartello o nessuno ha capito l'inutilità di quel divieto, ormai.

 

Una legge nata per il bene può diventare inutile o addirittura dannosa. Può diventare anche un pretesto per ignoranza o addirittura per ipocrisia. 

Come tanti profeti anche Gesù, come nel Vangelo di oggi, cerca di far fare un passo in avanti nella comprensione della legge di Dio.

"Sono venuto, dal cielo…, non per abolire i comandamenti ma per portarli a compimento, alla loro perfezione". Voi osservate solo materialmente, da schiavi e per scaramanzia, senza spirito sincero, le prescrizioni della legge di Dio. La camuffate per i vostri interessi o vanagloria. Ne tradite il significato e la sostanza.

Gesù si arrabbia e chiama "ipocriti" specialmente gli scribi ed i farisei che, oltretutto, sono anche maestri e modello per il popolo di Dio…

Non basta onorare Dio soltanto con parole parole, riti, cerimonie, lunghe formule di preghiera… Occorrono parole e sentimenti sinceri e confortati da coerenti comportamenti nella vita.

 

Il non rinnovarsi, può portare a tristi conclusioni.

Oggi, purtroppo, posso fare un accostamento drammatico tra l'invito di Gesù al rinnovamento e alla maturazione della vera religiosità (ce lo ricorda anche San Giacomo nella seconda lettura) ed i crudeli travisamenti in Afghanistan di chi - sia pure in un'altra religione - bestemmia quando afferma o proclama di onorare Dio (Allah) con massacri, e con massacri di innocenti!  Questi estremisti vogliono continuare ad imporre una fossilizzata legge religiosa che di religioso non ha nulla! E chiamano martiri gli assassini. Uccidere, persino degli innocenti, in nome di Dio e di una  legge a lui attribuita mentre proviene solo da una tradizione troglodita o per lo meno sorpassata. Crudeltà, massacri, violenze… Come non capire che non si possono fare in nome di Dio cose tanto orribili? Né per motivi politici, di interesse, né tantomeno per cosiddetti motivi religiosi e addirittura in nome di Dio?

Ma i tempi maturano! Sono maturati, cambiati, approfonditi…

Il cartello "vernice fresca" non vale più per quella panca… e per tante altre. 

 

Certo (non solo oggi!) il rischio c’è e non solo per i musulmani ma anche per i cristiani, i buddisti, gli atei… ma bisogna affrontarlo senza buttare il bambino con l’acqua sporca.

 

Si tende - sempre più sfacciatamente - a dire che non solo quel cartello non vale più per quella panca ma che nessun cartello debba essere scritto per la vita sociale e, ancor più, per la vita individuale. Si arriva persino a giustificare la libertà di aborto, e fra poco di eutanasia “purché” di consenziente. LIBERTA’?!!!.  IPOCRISIA!

Questo è il grande problema. Non capire il senso più vero e più profondo e sincero di una legge, necessaria ma facilmente eludibile. "Fatta la legge, trovato l'inganno!" si dice comunemente… Dunque si capisce, in coscienza, che la legge ha un senso, e, purtroppo, si capisce anche (ma non lo si vuol dire) che la si può ingannare nel suo senso vero...

 

Oltre l'ipocrisia possono esserci anche ignoranza e ottusità. "Per la durezza del vostro cuore…" il che vuol dire cattiveria e ignoranza. Una coscienza non illuminata, non veramente conoscente, erronea, forse incolpevolmente... 

Ma, per quanto si può, dobbiamo superare ignoranza e ottusità che non sono virtù e di cui normalmente ci vergogniamo.

 

Gesù giustamente chiama ipocriti, ingannatori, coloro che impongono falsamente come leggi di Dio ciò che sanno che leggi di Dio non sono. Sanno? Forse anche non sanno? Sono talmente induriti da non farci più caso?

"Verranno tempi in cui chi vi ucciderà crederà di rendere onore a Dio"... "Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno…"

 

-Gesù è IL MAESTRO, perciò si arrabbia con gli ipocriti maestri. Di allora e dei chiacchieroni di oggi.

Per insegnare questa verità, questa sincerità divina, per promuovere la maturazione nel popolo di Dio e per tutta l'umanità...

-Gesù va decisamente contro le false tradizioni imposte...

-Per questo anche Gesù sarà orribilmente ucciso.

-Come chi oggi si oppone al burka e ciò che il burka significa.

-Sì, Gesù è vicino a Kabul, è uno degli uccisi orrendamente. In Croce. Per la vera religione. Per la vera religiosità.Per ilvero amore di Dio, suo Padre. Per il vero amore dell'umanità intera.

Contro l'ignoranza, contro l'ottusità. Contro l'ipocrisia.  In Croce.

  

E noi? A che  punto siamo? Per "dovere" o per "piacere"?

Seguiamo Dio per paura? come ai piedi del Sinai tra tabù, terremoti, fulmini e saette. "Mosè  va’ su tu sul monte per i comandamenti! Noi abbiamo paura! Non ci parli il Signore direttamente!"...

O per amore? Come seduti su un prato attorno a Gesù, il Figlio di Dio, “sono disceso dal cielo”,  che insegna: "Beati i poveri in spirito, i miti, i sinceri di cuore, che lotta per la pace…" 

Gesù ha "cambiato" il modo "farisaico" (o... "gesuitico"!) di osservare i Comandamenti e

viene messo in croce perché "non osserva la tradizione degli antichi, non osserva il riposo del sabato, vuol distruggere il tempio, caccia fuori del tempio i mercanti…"

 

E noi? A che  punto siamo? Perché  "si è fatto sempre così" o perché "è bello, è giusto. è vivo..."?

Quando Papa Francesco ci dice "non dite che bisogna fare così perché si è fatto sempre così"… Quanti non cristiani e, purtroppo, quanti cristianucci, accusano  il Papa di non essere lui cristiano...! Perché ci sprona ad un rinnovamento per evangelizzare anche le strutture del nostro mondo moderno, i giovani di oggi, tutte le culture del mondo... 

 

Gli insegnamenti, anche la morale, seguono un cammino che non è e non deve essere di distruzione ma di verità approfondite, di vero progresso. 

 

E non pensiamo solo al burka ed agli eccidi degli estremisti di questi giorni. Riconosciamo anche la nostra storia, anche a quella più recente, anche quella più semplice, di noi cristiani. Non solo le Crociate e simili ma anche, più semplicemente, la vita delle nostre donne (ad esempio: madri di noi più anziani) che -se andava bene- potevano frequentare al massimo la scuola fino alla terza elementare… O qualche giovinetta che se andava in bicicletta veniva… espulsa dall'Azione Cattolica…

 

Non è mai stato facile neanche per noi cristiani crescere, capire, cambiare abitudini incallite,  accettare cose nuove… perché migliori.

Nella Bibbia (ancora in vigore nella sharia) la famosa legge del taglione - occhio per occhio - nacque bene, come un calmiere per contrastare una vendetta/giustizia smoderata.  Ma non può essere eterna! E' superata da una giustizia più equilibrata e più ancora… dalla legge del perdono, un perdono ovviamente intelligente. Gesù ce l'ha insegnato. Ma anche Ghandi (ammazzato pure lui!...)...

 

Non solo l'ipocrisia è un male ma anche ignoranza. E anche l'ignoranza va combattuta.

Anche istruzione dunque! La nostra non è una fede cieca, ma di intelligenza, conoscenza, di libertà vera (che non è non il libertinaggio, sempre in agguato). Di ricerca e rinnovamento progressivo.

Un orientamento infallibile comunque l'abbiamo, da sempre e per sempre, la stella polare o la stella di Betlemme: "amerai Dio, il prossimo, te stesso" in questa sequenza o anche in quella inversa. Nulla deve andare contro questo. E chi va contro o non sa (e quindi deve impegnarsi a imparare) o è un ipocrita (e va smascherato).

 

La vita, anche la vita di fede, cambia, si rinnova, cresce, non una ripetizione imbalsamata, ingessata, sempre la stessa. Anche le buone abitudini (volgarmente! chiamate virtù) vanno coltivate, annaffiate ogni giorno affinché non inaridiscano, diventando acide ed insignificanti... 

 

Così, per esempio...

partecipare vivi alla Santa Messa festiva perché è bello pregare insieme alla comunità, più tranquilli, per ringraziare il Signore, ascoltare la parola di Dio, ritrovare noi stessi, ricevere la Comunione, prendere iniziative utili, di carità…

 

Si giunga al cuore e facciamo dunque un elettrocardiogramma della nostra fede se è sincera, se intimamente siamo quasi spontaneamente come l’albero buono che porta facilmente buoni frutti o se abitualmente, intenzionalmente, siamo una pianta avvelenata o avvizzita che porta frutti cattivi come quelli elencati oggi nel Vangelo che abbiamo letto…

Con serenità e con serietà! E' il ritornello.

Ringraziamo il Signore preghiamolo perché ci aiuti a rinnovarci, a ringiovanire nello spirito e nella vita.

Settembre... iniziamo una nuova stagione, riprendiamo il cammino comunitario, chiediamo al Signore che ci aiuti a rinnovarci per essere veri discepoli di Gesù.

Anche lui è stato martoriato perché noi e tutto il mondo accogliamo questa volontà di rinnovamento.

Come discepoli di Gesù, padroni di casa e non schiavi, con vera libertà estraiamo dal nostro tesoro, la nostra/sua fede, cose nuove e cose antiche. Le une E le altre.

Kyrie, eleison!